La pellettatrice elettrica trifase PLT-200B è consigliata per chi necessita di effettuare una produzione elevata di pellet e di una macchina sicura e affidabile totalmente prodotta in Italia. Macchina costruttivamente semplice, frutto di uno studio ingegneristico di precisione corroborato da prove pratiche sulle diverse tipologie di legno e non solo…
Per ottenere un pellet di qualità e la massima efficienza produttiva è SEMPRE necessario valutare alcuni fattori sul legno:
- Grado di umidita: del materiale
- Granulometria: del materiale
- Tipo di trafila: ovvero la giusta compressione in base alla tipologia/essenza della biomassa
Ogni tipologia di legno ha comportamenti diversi durante il procedimento di termoformazione. È indispensabile considerare la pellettatrice come una macchina utensile, quindi è d'obbligo utilizzare il giusto strumento in base al materiale che si vuole lavorare ovvero la giusta compressione della trafila.
Per l’utilizzo di questo modello è fortemente consigliato il collegamento ad un sistema di produzione d’aria compressa, per l’evacuazione del vapore acqueo che si produce durante la termoformazione del pellet e per mantenere l’equilibrio termico nel corpo di pellettizzazione. È inoltre possibile collegare un piccolo aspiratore a maniche alla predisposizione posta sulla tramoggia di carico della PLT-200B per eliminare eventuali polveri dovute all’alimentazione della biomassa nella pellettizzatrice.
L'utilizzo della pellettatrice vi permetterà di riciclare in maniera estremamente redditizia il cippato prodotto dal vostro biotrituratore o dalle macchine del taglio del legno. Con grande semplicità avrete la possibilità di produrre un combustibile molto efficiente dal punto di vista energetico.
Il materiale correttamente condizionato viene espulso dalla trafila nella quale è presente una parte di precarico del materiale (svasatura da imbocco), dopodiché una parte cilindrica (solitamente di diametro 6mm) produrrà la giusta termoformazione del prodotto. Quest’ultima parte determina il grado di compressione che si vuole dare al materiale da pellettizzare.
È indispensabile considerare di approcciare il processo di pellettizzazione con metodo tenendo in considerazione le varie dinamiche della termoformazione del pellet (tipologia e/o essenza del legno, granulometria, umidità ed eventualmente ammendanti naturali), al fine di ottenere un pellet di qualità e una soddisfacente resa di produttive idonea ai Kwh della macchina installata.
La pellettatrice ha una richiesta in costante crescita; è stata infatti pensata come conseguenza dell’utilizzo dei cippatori, nello smaltimento delle ramaglie verdi o per gli scarti di falegnameria.
Attenzione: la segatura e i trucioli derivanti dalla lavorazione del legno sono ottimi materiali per la trasformazione in pellet, in quanto già secchi.